Anche quest’anno, come ormai da alcuni anni, la sezione S.A.T. di Ravina propone ai suoi giovani associati la possibilità di trascorrere insieme alcuni giorni in montagna per poter imparare divertendosi a conoscere questo ambiente e le sue regole. Questa attività dedicata ai ragazzi dai 10 anni in su, con i più grandi che hanno partecipato alle passate edizioni a far da supporto agli accompagnatori, ha avuto come base per quattro giorni l’accogliente rifugio G.Graffer nel gruppo del Brenta sul versante di Madonna di Campiglio.
La trasferta inizia sabato 12 agosto quando di buon mattino gli undici ragazzi e i quattro accompagnatori si ritrovano per partire con le macchine alla volta di Madonna di Campiglio e raggiungere la località di Vallesinella. Prima di mettersi in cammino Alberto spiega a tutti, con l’ausilio della cartina, dove ci si trova indicando i sentieri che si andranno a percorrere e dando le prime nozioni di comportamento da tenere durante l’escursione. Da Vallesinella ci incamminiamo per il sentiero delle Cascate Alte, bellissima e suggestiva variante del sentiero che sale direttamente al rifugio Casinei, passato il quale proseguiamo verso il rifugio Tuckett a 2272 metri nel cuore del gruppo di Brenta. Qui facciamo una meritata pausa – pranzo per recuperare le energie spese durante la salita e fra sole e nuvole ammiriamo le cime circostanti che sembrano giocare a nascondino con le nebbie. Prendiamo ora il sentiero che a saliscendi si inoltra nelle pietraie, nelle quali sembra quasi scomparire,e che ci porterà in un ora e mezza fino al rifugio G.Graffer dove veniamo accolti dal gestore Roberto che ci assegna le camere dove ci sistemiamo in attesa della cena. Durante la notte un violento temporale si abbatte sul rifugio ma al mattino il cielo è sereno e le cime più alte sono imbiancate da uno strato di grandine.
Il programma per la seconda giornata prevede di andare ad arrampicare in una vicina falesia ma le rocce sono ancora bagnate dal recente temporale e nell’attesa che si asciughino Caterina spiega a tutti quali materiali andremo ad usare, come si indossano e a fare i vari nodi che servono per l’arrampicata fino ad imparare a farli e a usarli correttamente. Trascorriamo quindi la mattina annodando corde con nodi delle guide , barcaioli , otto infilati fino a riuscire a farli a occhi chiusi. Raggiungiamo poi la falesia della Corna Rossa, un posto molto bello e tranquillo e seppur essendo vicini agli impianti del Grostè sembra di essere isolati dal mondo. Qui possiamo finalmente mettere in pratica quando imparato e ognuno ha la possibilità di arrampicare ed apprendere come muoversi sulla roccia e come si assicura il compagno che scala.
Verso le quattro ritorniamo al rifugio e dopo un momento di riposo Valerio monta la “sleckline” , una lunga fettuccia tesa tra due piantoni, sulla quale è possibile camminare per provare le proprie doti di equilibrista. Alcuni provano e desistono dopo le prime cadute ma i più tenaci riescono a percorrerla interamente. Trascorriamo così la sera nell’attesa della cena sempre gustosa e abbondante e dopo tutte le energie spese durante il giorno ben apprezzata da tutti.
Martedì mattina consueta sveglia alle sette e, fatta colazione, ci avviamo verso la falesia Vidi posta a metà strada tra i rifugi G.Graffer e Tuckett ma in una posizione isolata, discosta dal sentiero. Durante l’avvicinamento Alberto spiega un po’ di topografia dando la possibilità ad ognuno di usare bussola e cartina. Arrivati in falesia si inizia ad arrampicare nonostante sia ancora in ombra e la temperatura sia piuttosto fresca. È il secondo giorno di arrampicata e già si notano nei ragazzi dei miglioramenti nei movimenti sulla roccia e più sicurezza nella progressione. Dopo pranzo, mentre i più appassionati continuano ad arrampicare sotto la guida di Caterina, un gruppo accompagnato da Alberto e Valerio si reca fino alla vedretta di Vallesinella passando sotto il Campanile dei Camosci. Sul nevaio è rimasta ancora un po’ di neve sulla quale ci si può divertire a fare delle scivolate. Rientrati stanchi e soddisfatti al rifugio la serata vola via velocemente fino all’ora di andare a letto.
Mercoledì, giorno di ferragosto, la giornata si presenta bellissima e noi abbiamo in programma di fare la traversata della Pietra Grande percorrendo il sentiero attrezzato “ Gustavo e Natale Vidi”. Alle 8,30 partenza dal rifugio in direzione del Passo del Grostè dove indossiamo il materiale da ferrata e gli accompagnatori si legano in cordata con i ragazzi. La ferrata non molto impegnativa dal punto di vista tecnico presenta dei facili tratti attrezzati con cavo e scalette metalliche ma è necessaria molta attenzione, passo fermo e mancanza di vertigini per attraversare una lunga cengia esposta lungo il fianco della Pietra Grande con alcuni tratti stretti e senza alcuna protezione. Finito il tratto più impegnativo ed arrivati al bivio per gli Orti della Regina proseguiamo verso la Bocchetta dei Tre Sassi per iniziare poi la discesa della val Gelada, prima a salti sui ghiaioni e poi per un comodo sentiero fra prati e rocce. A metà valle facciamo una sosta per il pranzo e per ammirare l’ambiente circostante e poi calarci velocemente fino a Malga Mondifrà dove dopo aver gustato una bibita rinfrescante raggiungere Campo Carlo Magno dove termina il nostro bellissimo giro.
Con il ritorno a Ravina sono finiti i nostri quattro giorni in Brenta, sono stati lunghi, intensi, istruttivi, faticosi, divertenti, allegri e sicuramente ricchi di nozioni sulla cultura della montagna ma anche dei valori dell’amicizia e dello stare insieme.
Grazie a tutti della partecipazione: Virginia, Tiziano, Marco, Francesco, Gabriele, Matteo, Anna, Silvia, Luigi, Elena, Alessandro, Danilo, Valerio e in particolare agli accompagnatori: Alberto, Gabriella,Caterina, Claudio,Tarcisio, Giorgio e Riccardo per la collaborazione.
testo di Caterina Mazzalai / foto di Caterina Mazzalai e Gabriella Tamanini
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